La danza e la musica sono forme d'arte che permettono di esprimere e comunicare emozioni, sentimenti e idee attraverso suoni e movimento. Suoni melodiosi o movimenti coordinati sono prodotti anche dagli animali e usati con funzione principalmente comunicativa o territoriale. In ogni caso, queste forme espressive coinvolgono il cervello, i nostri sensi e i nostri muscoli. Il cervello è necessario per apprezzare la bellezza di un brano musicale, dei movimenti di un danzatore o di un ballo. Studiando il cervello, le neuroscienze propongono chiavi interpretative per la produzione e l'apprezzamento artistico. In questo viaggio scopriremo i meccanismi con cui il cervello umano ma non solo, percepisce e produce musica e movimento, nonché il valore terapeutico del ballo per alcune malattie del sistema nervoso.
Lo sai che anche i topi cantano? E che cantare la canzone giusta è essenziale per trovare e farsi trovare dalla compagna ideale? In che modo la musica parla al nostro cervello? Niente di meglio per scoprirlo di un irresistibile dialogo tra una neuroscienziata e un musicista innamorato delle neuroscienze.
Cosa succede quando i circuiti motori non riescono a comandare correttamente i movimenti a causa della neurodegenerazione?
Con particolare attenzione alla malattia di Parkinson, scopriremo come le arti - e in particolare il ballo - possono mitigare la perdita delle funzioni motorie e/o sostenerne il recupero.
Con la cortese partecipazione di Claudio Rabbia e Ivana Revelli che offriranno una breve dimostrazione di Tangoterapia
Come funziona il cervello, e come si comportano le cellule al suo interno mentre svolgiamo diverse attività?
Le neuroscienze ci stimolano a comprenderne intimamente l’anatomia e la fisiologia, per capire come si pensa, si agisce e si apprende
I neuroni guidano pensieri ed azioni. Le tecniche di neuroimaging ci consentono di individuare le aree del cervello attive durante il ragionamento, quando si provano emozioni o vengono stimolati i sensi.
Lo scopo di questo incontro è presentare come, attraverso le neuroscienze, è possibile sviluppare metodi di insegnamento efficienti, al fine di migliorare la didattica, sia per i professori che per gli studenti.
L’incrocio delle conoscenze sulla struttura, le funzioni del cervello ed i suoi processi mentali con la scienza che studia l’insegnamento, definisce la neurodidattica.
Durante l'incontro sarà offerta un’esperienza immersiva all’interno del cervello tramite realtà virtuale, e sarà proposto un test sulla neurodidattica dedicato agli insegnanti.
Conducono la serata Jack e Lo Smilzo insieme al dott. Jordi Manuello, ricercatore di Psicologia ed esperto di fMRI.
L'attenzione delle Neuroscienze verso le arti performative – e in particolare la danza – si accende negli anni in cui la scoperta dei neuroni specchio stimola gli studi su azione e percezione, concentrandosi sull'influenza dell'esercizio fisico sulla plasticità cerebrale. In seguito, l'interesse si dirige alla neuro estetica: qui protocolli sperimentali interdisciplinari coinvolgono danzatori e coreografi, mettendo in luce la connessione tra azione ed emozione. La riflessione in quest'ambito procede, rivolgendosi oggi anche al teatro, e in special modo all'esperienza dell'attore durante la performance, come caso di studio esemplare di aspetti del comportamento umano.
Molti giovani ricercatori svolgono lavori "paralleli" nel settore della ristorazione. Perché non unire le due esperienze di vita mettendo al servizio dei clienti la loro passione per le neuroscienze? Per una notte gli scienziati si trasformeranno in camerieri speciali per raccontare brevi storie e curiosità scientifiche al tavolo durante la cena. Il pubblico avrà a disposizione due menù, uno per la scelta del cibo e un altro scientifico con titolo e descrizione, grazie ai quali il pubblico potrà "ordinare" il ricercatore a tavola.
Gli organismi animali, come le meduse, i pesci, i bradipi o gli esseri umani, sono quasi tutti dotati di alcune cellule speciali: i neuroni. Queste cellule amano comunicare: sono connesse tra loro e si sono specializzate nel trasmettere ed elaborare gli stimoli interni ed esterni. Dalla loro comparsa, circa 600 milioni di anni fa, i neuroni sono diventati sempre più numerosi e in alcune specie hanno iniziato a raggrupparsi in intricatissimi grovigli di connessioni capaci di eseguire compiti sempre più complessi. Correre, saltare, percepire gli odori, o elaborare un'idea o un progetto: tutto passa attraverso l'intricata rete di neuroni che chiamiamo cervello. Ma come funziona un neurone? Scopriamolo viaggiando a bordo del tram della scienza tra esperimenti e inganni per mettere alla prova il nostro cervello!
Con Federico Luzzati, NICO - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e Dipartimento Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi Università di Torino e Ilaria Stoppa, Associazione CentroScienza Onlus.
Associazione CentroScienza Onlus
La Settimana del Cervello a Torino è organizzata da: Associazione CentroScienza Onlus, NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi
Montalcini dell'Università di Torino.
Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Torino, Psiquadro, OFF TOPIC Torino Youth Centre, Casa del Quartiere e Qucina San
Salvario e ATTS - Associazione Torinese Tram Storici e nell'ambito del Sistema Scienza Piemonte.
L'iniziativa rientra nella Brain Awareness Week, nata nel 1996 con lo scopo di sensibilizzare e stimolare il pubblico nei confronti delle neuroscienze e della ricerca sul cervello. Viene organizzata ogni anno a livello
mondiale dalla Dana Foundation e in Europa dalla Federazione Europea delle Società di Neuroscienze - FENS.