
Nadia Pastrone, astigiana, sposata con due figli, maturità classica e dottorato di ricerca in Fisica, lavora all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Torino dal 1988. Una grande passione per il suo lavoro di ricerca sperimentale nel campo della fisica delle particelle elementari alle macchine acceleratrici. Ha lavorato in collaborazioni internazionali prima a Fermilab (USA) e da sempre al CERN (Ginevra). Con oltre 5000 fisici ed ingegneri di 40 Paesi del mondo ha partecipato alla scoperta del bosone di Higgs (Premio Nobel 2013) al Large Hadron Collider (LHC) del CERN, lavorando all’esperimento CMS (Compact Muon Solenoid). Ha rappresentato prima i 300 fisici italiani in CMS e nel 2015 è stata eletta Presidente della Commissione Scientifica I INFN, una comunità di 1200 scienziati impegnata a studiare la struttura della materia e l’origine del nostro Universo in Europa, Cina, Giappone e Stati Uniti. Da qualche anno è uno dei principali promotori della nuova collaborazione internazionale per il disegno del primo collisore di muoni in grado di raggiungere la frontiera dell’energia con straordinarie potenzialità di scoperta nel campo. Le particelle e gli acceleratori sono strumenti di ricerca indispensabili nella vita quotidiana, con vaste applicazioni in campo medico e ai beni culturali. Con il progetto regionale neu_ART (2009-2013) ha realizzato un’apparato radio-tomografico per la diagnostica e lo studio di beni culturali di grandi dimensioni, presso il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, ora parte della rete INFN CHNet. Ha pubblicato oltre 1000 lavori a stampa su riviste internazionali. Racconta la sua esperienza di scienziata alle scuole e al pubblico anche con l’allestimento di mostre. Partecipa alle attività di CentroScienza dal 2015. Fa parte del Comitato Scientifico del Festival della Scienza di Genova. Ha ricevuto nel 2014 il Premio Ravani Pellati per la Fisica dall’Accademia delle Scienze di Torino, di cui è stata eletta Socio Corrispondente nel 2015.