Evoluzione estetica e tecnologica del videogioco arcade

Evoluzione estetica e tecnologica del videogioco arcade
Agli albori dell’industria videoludica la resa grafica di un videogioco era piuttosto limitata e l’immaginario del videogiocatore doveva essere colmato arricchendo il contesto di suoni, luci, colori, immagini evocative del gioco molto più definite di quelle che lo schermo (spesso in bianco e nero) era in grado di fornire. Nacquero chip dedicati al suono, si implementarono specchi, luci fluorescenti, plastiche colorate; i mobili arcade si trasformarono da meri contenitori a casse di risonanza multimediali. Il tutto per rendere una profondità (di colore, di spazio e più genericamente sensoriale) che il gioco in sé non poteva fornire. Oggi quelle tecniche vengono riprese per restaurare e creare nuove suggestioni, per preservare e perpetrare l’immaginario caratteristico di una generazione.
All’affascinante racconto di Marco Vernillo, massimo esperto in restauro e manutenzione dei videogiocho arcade, seguirà la performance di Kenobit (Fabio Bortolotti) che si esibisce con due Game Boy del 1989, collegati direttamente a un mixer, senza effetti e senza computer. Tutto il suono esce dalle consolle dell'epoca, per un sound autentico ma al tempo stesso sorprendente. Un Game Boy è in grado di far tremare i subwoofer!
Ore 18.00 OGR Public Program;
Ore 19.00 Performance a cura di Kenobit nella Corte Est delle OGR
L'ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.
Le prenotazioni sono nominative e non cedibili.
si prega di liberare velocemente la sala a fine incontro per evitare situazioni di assembramento
non è previsto servizio di guardaroba e non sarà consentito l'accesso a incontro iniziato.
Per informazioni:
011 5065604
ogrpublicprogram@fondazioneartecrt.it