Vanadio da Primo Levi

Vanadio da Primo Levi
Sopravvissuto dal campo di concentramento di Auschwitz, Primo Levi viene assunto in una Società di vernici. Levi è alle prese con una resina difettosa e scrive una lettera di protesta al fornitore. La risposta arriva da un certo Dottor Müller, che consiglia di addizionare alla resina del naftenato di vanadio. Il nome fa tornare in mente a Levi un omonimo Dottor Müller incontrato ad Auschwitz, responsabile del laboratorio chimico in cui lo scrittore era stato costretto a lavorare da prigioniero e che, pur senza ribellarsi ai nazisti, aveva dimostrato verso di lui un certo rispetto. Il dettaglio rivelatore è un lapsus linguistico: l’errore riguardante la parola «Naphthenat» – nella lettera è scritto «Naptenat» – l’indizio chiave. Levi ricorda infatti che il Dottor Müller, nel laboratorio pieno di gelo, speranza e spavento ,diceva «beta-Naptylamin» anziché «beta-Naphtylamin», omettendo la h.
Spettacolo con Fiorenza Audenino e Alessandra Sparacia. Regia di Fiorenza Audenino.
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